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A scuola di assertività con la zia

 

Porcino 1Giovanna decide di invitare a cena sua zia. Quando la chiama, le propone la tagliatelle con i porcini.
A sua zia Franca, in realtà, la pasta all’uovo non piace un gran che ma, “per educazione”, accetta l’invito senza discutere e con entusiasmo: per una volta…

La sera della cena, però, c’è un’ulteriore sorpresa: Franca scopre che nella pasta con i funghi, fra i condimenti, c’è anche il burro. E il burro, lei, lo detesta!
Per gratificare sua nipote, però, mangia il suo piatto di pasta, dicendo che è tutto molto buono; d’altronde, per il resto, la serata passa piacevolmente per entrambe.

Dopo alcuni giorni, Giovanna (che è molto affezionata alla zia) invita ancora Franca a cena.
E dato che Franca ha fatto capire di apprezzare molto le tagliatelle con i funghi, sua nipote decide di riproporgliele, anche se con un minimo di spirito di sacrificio: sono gli ultimi funghi della raccolta di stagione e vanno centellinati.
Ma, questa volta, Giovanna non anticipa a sua zia quale sarà il menù: dato che i funghi le piacciono tanto, vuole farle una gradita sorpresa.
E, infatti, Franca rimane proprio sorpresa! Due volte di seguito le stesse odiose tagliatelle all’uovo condite col burro, proprio no, non se le aspettava!

Così, colta di sprovvista, si lascia sfuggire un proverbiale: “Si, amo molto i porcini, ma non la pasta all’uovo e il burro, li trovo abbastanza disgustosi, peggio che mai se accoppiati insieme nella stessa ricetta!”
A questo punto, la sorpresa c’è anche per Giovanna, la quale, fra il dispiaciuto e l’infastidito, non riesce a nascondere il suo disappunto…
Lo scambio di commenti fra zia e nipote prosegue: il resto della cena viene monopolizzato dal bisogno, da parte di entrambe, di difendere la propria posizione.

“Ma come?!? Ho preparato di nuovo i funghi apposta per te perchè mi avevi detto che ti piacevano!!! A saperlo, avrei cucinato qualcos’altro, fra l’altro mi avrebbe anche fatto più piacere! Ma perchè non mi hai detto che quel piatto lo detesti?”

“Non ti volevo mettere in difficoltà… e poi non ti ho detto che ne ero entusiasta…dì piuttosto che piace molto a te.”

“Certo, a me piace, ma posso mangiare le tagliatelle anche in altre occasioni. La prossima volta, piuttosto, cerca di parlare chiaramente. Non mi fai, di certo, un favore a stare zitta facendo finta che vada tutto bene; sappi che io sono molto più contenta se posso prepararti qualcosa che apprezzi per davvero, non se finisco le mie riserve di porcini senza neanche averti reso felice a tavola!”

Zia e nipote si vogliono bene e la discussione, per fortuna, finisce presto a tarallucci e vino; anzi, diventa l’esilarante gag con cui ravvivare compagnia e serata.

E da cui, volendo, si può anche imparare un’importante lezione sull’assertività: dire cosa realmente desideriamo ci aiuta ad ottenere quello che davvero vogliamo; con l’intento (pur se positivo) di non disturbare, invece, spesso si corre il rischio di causare più disturbo, a sè stessi e agli altri.

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