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I “desperados” della comunicazione

Da business writer mi accorgo che la vigilanza sugli effetti della comunicazione scritta non si assopisce mai del tutto.
Neanche in vacanza.
A tenerla desta, d’altronde, quest’estate ci hanno pensato parecchi casi di “comunicazione disperata” nei quali mi sono imbattuta.
Disperata perchè trovare questi pessimi esempi di scrittura inefficace in materiali promozionali rivolti al turista  non può far altro, a mio avviso, che peggiorare la propria immagine, anzichè migliorarla.
E’ il caso, ad esempio, di alcune pubblicazioni realizzate da alcuni paesi e strutture ricettive della Baronia per illustrare le proprie bellezze naturali e storiche ai vacanzieri.
La lettura è stata, in alcuni casi, esilarante.
Pubblicazioni che avevano l’ambizione di interessare e invitare a scoprire il territorio con testi che tutto erano tranne che convincenti, chiari e coinvolgenti. 
Errori ortografici, grammaticali e di sintassi, frasi slegate una dall’altra (frutto evidente di un famigerato “copia e incolla”), linguaggio più da tema scolastico che da comunicazione attenta ai bisogni del reader, ripetizioni e incongruenze semantiche.
Testi presentati, inoltre, con un’impaginazione grafica ideale per dare la zappa sui piedi ad ogni possibile e concreta velleità persuasiva di questo materiale divulgativo.
Font inusuali, sfondi scuri e caratteri arzigogolati, accozzaglie stilistiche nell’impaginazione, utilizzo, persino, di loghi anacronistici e di trovate grafiche stravaganti (“geniale” la soluzione della pubblicazione promozionale su Siniscola che, nella pagina dedicata a feste e sagre, rimanda ad un’immagine di copertina chi ha voglia di vedere la foto del falò di Sant’Antonio!).
Alcuni brevi esempi estrappolati qua e là:

– “Grandissimo lo sforzo del Comune e soprattutto del residente che mette a sua disposizione moltissimi servizi per ospitare ogni anno migliaia di turisti che affollano numerosi hotel, bed & breakfast, agriturismi e campeggi con camere“: sopravvissuti alla lettura tutta d’un fiato, causa assenza di punteggiatura? Cioè, a  disposizione di se stesso?! Cosa si intende, esattamente, per campeggi con camere?  Avete capito quali sono questi “moltissimi servizi”? (Non se ne parla in nessun altro spazio del testo). Viene anche a voi da pensare pietosamente a questa popolazione e al suo lavoro disumano per far fronte a questa orda di vileggianti? (Fa quasi venir voglia di non caricarli di ulteriori sforzi con la nostra presenza!).

– “Scoprirete il luogo ideale dove trascorrere le proprie vacanze“: senza parole.

…con le sue acque di sorgente che completano il luogo, da definire salutare, a 700 metri sul livello del mare“: sarebbe stato meglio completare diversamente la frase, piuttosto!

– “Che dire poi della nostra pasta fresca, lavorata con pazienza, fatta dei suoi semplici ingredienti, come semplice è la gente di questi luoghi“: che dire, infatti? Ogni parola è superflua.

In mezzo a questo annaspare nel caos avvilente di parole in libertà, qualche valido caso di comunicazione suggestiva esiste!  
Concludo con un buon esempio di testo pubblicitario:

” Il tuo sogno abita qui.
Le località più belle. Le case più prestigiose. Il servizio più completo. L’ospitalità più calda. 
xxxx nasce dall’amore per questa meravigliosa isola. Vieni e innamorati
.”

Fra tutti questi possibili luoghi di villeggiatura, dove pensate che il turista che arriva in Sardegna abbia voglia di andare? 🙂