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Cosa ti guida nell’agire? Il caso o il tuo scopo di vita?

 “Cosa rende più forte una persona e più capace di cambiare in meglio?”: questa è una domanda che mi viene fatta spesso, durante i corsi di formazione nei quali intervengo.

Una domanda complessa, dato che diversi sono i fattori che concorrono a farci ottenere risultati importanti con poco sforzo.
Fattori che, sicuramente, comprendono: 

  • le nostre azioni:  ovvero, se ciò che facciamo nel concreto è autentico e rispecchia davvero ciò che sentiamo 
  • le nostre competenze: cioè, quello che conosciamo e sappiamo fare
  • le motivazioni: quella forza propulsiva dentro di noi che ci spinge ad agire, composta da bisogni, desideri, intenzioni ed emozioni
  • le convinzioni: il punto di vista ben radicato che abbiamo ripetto alla realtà che ci circonda
  • i valori: le nostre credenze essenziali, i concetti base su cui costruiamo e prendiamo decisioni nella nostra vita
  • la nostra identità: un mix complesso di elementi in cui si intrecciano scopo di vita (missione), modo con cui ci percepiamo adesso e come ci vediamo proiettati nel futuro (visione).

Tutti questi elementi messi insieme concorrono a determinare il nostro destino: più c’è allineamento fra essi, più essi agiscono come una squadra al nostro servizio per aiutarci a perseguire i nostri obiettivi in modo fluido e veloce.
Immaginate, infatti, di guardare una gara di canottaggio tra diverse squadre: vincono i più forti?
Di solito, vincono i più coordinati, quelli che remano insieme nel modo più fluido.

Dal mio punto di vista, l’identità è, fra tutti gli elementi indicati prima, il più profondo, quello che considero più interessante in quanto rappresenta l’essenza del nostro essere.
E’, quindi, la sorgente della nostra motivazione, quello che ci dà la direzione verso cui procedere.

Lo scopo di vita (o missione personale) è una parte fondamentale della nostra identità. 
Ciascuno di noi ha un suo scopo nella vita, anche se non tutti ne sono consapevoli o, pur essendolo, non si sono soffermati ad esprimerlo, a rappresentarlo.
E’ lo scopo (anche quando non è evidente) che ritroviamo guardando e mettendo insieme le esperienze più significative, gratificanti e appaganti vissute nella nostra vita: il senso che diamo al nostro esistere si racchiude lì, non importa quanto queste esperienze siano simili o diverse fra loro. 

Ma, nel concreto, cosa è lo scopo di vita?
Il mio, ad esempio è “Sviluppare gioiosamente il potenziale mio e degli altri per emozionarmi creando nuove possibilità di benessere“; per qualcuno questo scopo potrebbe non avere nessun senso e non è nemmeno qualcosa di pratico, anzi! Si potrebbe, infatti, applicarlo a diverse atttività.
Rappresenta sempre, però, la direzione che guida ogni mia scelta, ogni volta che, prima di agire, verifico se la mia decisione rispecchia o meno questo scopo. 

Quindi, lo scopo di vita non è altro che ciò che rappresenta la nostra autenticità più profonda: cosa facciamo, con quali benefici emozionali e con quali ricadute positive per noi e per chi ci sta intorno.
Lo scopo di vita non ha passato, presente o futuro: è e basta, e può riguardare non solo le persone, ma anche i gruppi, le famiglie, le aziende o le comunità.
Essere fedeli al proprio scopo di vita porta, in genere, ricadute positive anche sugli altri e sul mondo: riflette l’elemento spirituale della nostra missione sulla terra, mettendo in evidenza il valore dello scambio con gli altri, l’ambiente e l’infinito. 

E voi, curiosi di conoscere il vostro scopo nella vita? 

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